Il borgo ha una sua storia a partire dall’origine longobarda, dall’essere stata capoluogo della provincia di Avellino dal XVI secolo fino al 1806. Montefusco lega la sua storia al castello, sorto su una originaria fortezza longobarda ed ampliato sotto gli svevi ed angioini, palazzo del tribunale con gli aragonesi e carcere borbonico fino al XIV secolo, oggi monumento Nazionale. La durezza estrema delle condizioni dei detenuti resero l’ergastolo montefuscano tristemente famoso, tanto da meritargli il soprannome di Spielberg dell’Irpinia. Nei sotterranei scavati nella roccia sono visitabili le antiche celle. E’ sede del Museo Lo Spielberg del Risorgimento Meridionale. Un luogo suggestivo da non perdere.
Nel centro antico si entrava dalla Porta di San Bartolomeo, di cui sono visibili le due colonne in pietra e la duecentesca chiesa di San Bartolomeo. Di particolare interesse la chiesa di San Giovanni del Vaglio, fatta restaurare da Ferdinando I dopo il 1688, la chiesa presenta una pavimentazione maiolicata, alcuni dipinti del settecento ed un coro ligneo dell’800. Chiesa di San Francesco del XVIII secolo con un bel portale artistico e all’interno di interesse un dipinto del 1726 opera di Francesco De Angelis raffigurante l’Assunta; la chiesa di Santa Caterina del XVIII secolo con un altare in marmo e tele del settecento; l’Oratorio di S. Giacomo, cripta affrescata del XIX secolo.
In località Sant’Egidio, sull’omonimo colle, troviamo il Convento dei Cappuccini fondato nel 1625, opera dell’architetto Giovanni Conforti del XVII secolo. Nel 1908, novizio e non ancora dodicenne, vi soggiornò Padre Pio.
Diversi sono gli spunti offerti dal viaggio, a partire dalla terra ed i suoi prodotti, che qui significa, soprattutto, Greco di Tufo (Montefusco è Città del vino) e olio extravergine di oliva che qui diventa DOP con la pregiata cultivar Ravece. Dal punto di vista naturalistico si segnala il Bosco di Montefusco, Sito d’Importanza Comunitaria (SIC).
Non possiamo non menzionare il Tombolo e la sua arte che qui come nella vicina Santa Paolina segue e rispetta antiche tradizioni. Si tratta di uno strumento di lavorazione per vestiti o biancheria, lavorata intrecciata con aghi, fuselli o uncinetto di filo, il tessuto così ottenuto termina in piccole spunte, come i merli, appunto di un castello. L’antica arte del tombolo fu introdotta a Montefusco nel periodo Aragonese, sono diverse le botteghe che offrono le proprie lavorazioni tra cui spiccano, il “fiore” e la “mezza passata”, e le rare “foglia d’uva” e “spina di pesce”.
Il calendario: i riti, le feste, le tradizioni
Fine agosto “Festival canoro Città di Montefusco”
Fine agosto “Fiera interprovinciale di S. Egidio e Mostra del tombolo”
Ottobre “Fiera di S. Francesco”
Ultimo fine settimana di ottobre “Sagra della castagna”
26-27 dicembre “Presepe vivente”
Prodotti Tipici
Greco di Tufo (DOP/DOCG)
Olio extravergine di oliva Irpinia-Colline dell’Ufita (DOP)
Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT): Miele millefiori – Miele di acacia
Altri prodotti: Castagna
- Come arrivare a Montefusco
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Altitudine: 705 metri s.l.m.
Superficie: 8,18 kmq
Popolazione: 1408
www.comune.montefusco.av.itCoordinate
Latitudine 41° 2’15.26″ N
Longitudine 14°51’18.49″ EIn auto
Autostrada Napoli-Canosa (A16), uscire al casello di Avellino Est, direzione Montemiletto, immettersi sulla SS.7, proseguire sulla SP.56 e SP.42, a 16 km dal casello
Raccordo autostradale Salerno-Avellino (RA2/E841), prima dell’uscita di Atripalda, svoltare a destra sulla SS.7 direzione Avellino Est/zona industriale, a 16 km dall’uscita
Dista 21 km da Avellino