1809, questa la vetta più alta dei Picentini, il Cervialto, metri capaci di conquistare con il fascino della scalata, davvero tutti. Il piacere, per noi di Viaggio in Irpinia, c’è stato già nell’ascesa, gli odori e i profumi della vicina estate, culminato nella vista che lassù spazia verso il mare. Il sentiero del CAI è il 113 che parte dal Piano l’Arcenese sulla strada che da Laceno conduce a Calabritto.
Dall’altopiano del Laceno si raggiunge facilmente la vetta Raiamagra (1667 metri), a piedi attraverso il sentiero CAI n. 137 che parte dal Colle del Leone sulla strada che dal Laceno conduce ad Acerno. Oppure si può “salire” con la funivia del Laceno, magari fermandosi ai rifugi per una sosta gastronomica a base di funghi e tartufi. Un viaggio che regala panorami ineguagliabili in questa stagione, suggestivi anche in inverno.
Il Laceno, infatti, con le sue dieci piste per lo sci Alpino (Lupi Rossa e Amatucci nera, tra le altre), e 16 km di pista destinati allo sci nordico, è l’unica stazione sciistica della Campania. Il nostro viaggio continua nel segno dell’acqua, quella della fiumara di Tannera, raggiungibile agevolmente dal suggestivo sentiero CAI 114A, il percorso regala sensazioni uniche: colori intensi, silenzi rigeneranti, suoni di natura: i salti dell’acqua delle cascate alternati allo scorrere tranquillo dei laghetti. La salamandra pezzata, abita anche qui, mentre noi ci siamo ristorati in questo angolo incontaminato d’Irpinia.L’acqua è responsabile di un fenomeno spettacolare ed unico, quello carsico delle spettacolari grotte del Caliendo, 3,5 km percorribili, tra stalattiti e stalagmiti. La grotta esplorata la prima volta da un bagnolese, Giovanni Rama, che ha fatto da apripista a queste esplorazioni sotterranee, sarà aperta ai visitatori nei prossimi mesi.
Sulla Piana del Laceno è d’obbligo una sosta gastronomica in uno dei ristoranti, per degustare il pregiato tartufo nero di Bagnoli Irpino.
Merita una visita il borgo medioevale di Bagnoli Irpino, detto Giudecca.