Andar per parchi, il Partenio

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L’acqua, rigogliosa, fresca, abbondante, bene prezioso senza eguali di questa terra, con le sorgenti oligominerali dalle qualità terapeutiche (citiamo la San Giovanni), qui è soprattutto quella del fiume Calore. Seguire il suo corso è un’esperienza che riserva emozioni e sensazioni uniche magari addentrandosi negli anfratti e grotte che la presenza dell’acqua porta con sé. I corsi d’acqua nascondono affascinanti fenomeni fossili, i Lamellibranchi ed i Gasteropodi, mentre le rocce calcaree, Stromatoliti. Gli anfibi del parco, esemplari di razze affascinanti, il rospo smeraldino, la raganella italica, in compagnia della salamandra pezzata, dell’ululone dal ventre giallo, di rettili quali la testuggine palustre europea, regalano ai nostri occhi sollecitazioni cromatiche uniche.
La fauna in cui ci è capitato di imbatterci, la donnola, la martora, sappiamo essere popolata anche da tassi, volpi, faine ed esemplari rari di lupo dell’Appennino.

Il territorio del Parco del Partenio, da nord a sud, si apre in numerose grotte: Mattiuccio, Candida, degli Sportiglioni, Camerelle e San Michele Arcangelo, nomi che, per noi di Viaggio in Irpinia, hanno significato allenamento fantasioso alla ricerca della possibile eziologia. I sentieri che abbiamo scelto di percorrere sono quello di Acquafidia, l’altopiano di Campomaggiore, il Santuario di Montevergine, il percorso ambientale Summonte-Campo San Giovanni.

Il Giglio martagone (Oasi WWF Montagna di Sopra)

Il Giglio martagone (Oasi WWF Montagna di Sopra)

La nostra passione per il birdwatching, non ci fa mai uscire senza binocolo, che qui ci ha regalato avvistamenti di rapaci, la poiana, il falco pellegrino, il corvo imperiale, mentre la vicina OASI WWF Montagna di Sopra di Pannarano, è dimora del gufo reale. Passeggiare per sentieri significa sollecitare olfatto e gusto: spontaneità del sottobosco, camomilla, malva, altea, funghi, tartufi, castagne e nocciole, meraviglie faunistiche quali il Giglio Martagone (regalo della terra del Partenio creato dal connubio suolo-clima). Le alture del parco riservano faggete, leccete, quercete, mentre le lunghe distese di prati, su cui abbiamo trovato ristoro, sono punteggiate da garofani selvatici, viole (varietà viola dell’Etna, tricolore), crepis, narciso, asfodelo, trifoglio, poa, armeria, godibilità illimitata per gli estimatori.

Chi invece, preferisse affidarsi alle gioie della tavola potrebbe qui partire da prodotti ortofrutticoli di pregio, la ciliegia imperiale, la mela annurca, la nocciola avellana, gustate in purezza, in prodotti di trasformazione (liquori, distillati, dolci, torroni) ma anche in cucina: noi abbiamo mangiato un tipico piatto della mensa di Natale nel vallo di Lauro, gli spaghetti con le nocciole che val di gusto tutto l’anno. Gusti e sapori forti (funghi e tartufi) non mancano mai nella tavole del Partenio in buona compagnia degli ospiti d’onore delle mense che parlano Irpinia,le DOCG.

Il Parco del Partenio è un’esperienza da vivere e far vivere tutto l’anno!

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Irpino, avellinese, ideatore di viaggioinirpinia.it. Il progetto connubio ideale tra le esperienze professionali maturate negli anni e la passione, è alimentato dalla profonda conoscenza della propria terra!! E' direttore tecnico di agenzia viaggio ed accompagnatore turistico.

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