Sant’Angelo dei Lombardi: il regno dei longobardi e l’abbazia del Goleto

Il culto che i longobardi riservavano all’Arcangelo Michele, dà ragione del nome della ridente cittadina dell’Alta Irpinia, a 870 metri di altezza. L’iniziale contea sant’angiolese, dote di nozze di Caterina Caracciolo ad Ettore Pignatelli, conserva ancora oggi nonostante le calamità naturali che nei secoli l’hanno afflitta (terremoti ed epidemie), il suo fascino che traspare nei portali lapidei antichi disseminati nel centro storico (citiamo, tra gli altri, quelli di casa Cecere e Casa Fischetti) dal ben conservato aspetto medievale.

Il castello medievale ha subito nei secoli rifacimenti normanni e rinascimentali, fortificazioni commissionate dalla famiglia Caracciolo, restauri dopo il sisma del 1980 che hanno consentito di portare alla luce, una chiesa ed una pavimentazione di pregio di un cortile, risalente al secolo XI. Le sale interne ospitano il Museo dell’opera dell’area castello. Dal belvedere si scorge uno dei panorami d’Irpinia. La cattedrale, di origine normanna, si affaccia in piazza Duomo con il suo bel portale di origine romanica, al suo interno, tele seicentesche, un coro ligneo settecentesco e diversi altari policromi marmorei del XIX e XVIII secolo.

Questa terra custodisce nei luoghi della fede veri e propri scrigni di rara bellezza quali il convento di San Marco del XII secolo e, a pochi chilometri dal paese, la splendida abbazia del Goleto. In uno scenario naturale mozzafiato si inserisce questo gioiello medievale edificato dal santo di Vercelli nel XII secolo, in una località, lu Gallitu, un tempo dedita al culto pagano del dio Sole. È opera mirabile di Domenico Vaccaro l’imponente costruzione della chiesa grande commissionatagli dai padri benedettini di Montevergine nel XVIII secolo. Nel giardino si erge la torre Febronia costruita per volere dell’omonima badessa (fino al 1505 il complesso era un cenobio) nel 1252. Il complesso monumentale si articola tra due chiostri e tre chiese (oltre la chiesa grande, una superiore gotica ed una inferiore romanica) che insieme alla tranquillità evocata dal paesaggio della valle dell’Ofanto sembra richiamare l’ascetica pratica del monaco vercellese. Una sosta assolutamente da non perdere.

Il territorio di Sant’Angelo dei Lombardi rientra nelle aree naturalistiche della Querceta dell’Incoronata, dei Boschi di Guardia dei Lombardi-Andretta e della alta Valle del fiume Ofanto, Siti d’Importanza Comunitaria (SIC).

Il calendario: i riti, le feste, le tradizioni
24 e 25 giugno “Festa di San Guglielmo”
18 ottobre “Festa di San Luca Evangelista” (presso l’abbazia del Goleto)
Novembre “Sagra delle sagre”

Prodotti Tipici
Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT): Caciocavallo podolico – Caciocavallo irpino di grotta – Pecorino di Carmasciano – Ricotta di lauticada – Fiordilatte – Scamorza – Treccia – Capicollo – Soppressata irpina – Pancetta tesa – Pancetta arrotolata – Carne di bovino podolico

Come arrivare a Sant'Angelo dei Lombardi

Altitudine: 870 metri s.l.m.
Superficie: 54,76 kmq
Popolazione: 4148
www.comune.santangelodeilombardi.av.it

Coordinate
Latitudine 40°55’39.78″ N
Longitudine 15°10’42.59″ E

In auto
Autostrada Napoli-Canosa (A16), uscire al casello di Grottaminarda, si prosegue sulla SP. ExSS.303 e poi SS.425, a 26 km dal casello;
in alternativa, uscire al casello di Avellino Est, direzione Montella-Laceno-Lioni, proseguire sulla SS.7 Ofantina/Ofantina Bis, uscire a Sant’Angelo dei Lombardi, a 47 km dal casello
Autostrada Salerno-Reggio Calabria (A3), uscire al casello di Contursi, seguire la SS.691 Fondovalle Sele, imboccare la SS.7 Ofantina/Ofantina Bis in direzione Avellino, uscire a Sant’Angelo dei Lombardi, a 39 km dal casello
Raccordo Autostradale Salerno-Avellino (RA2/E841), prima dell’uscita di Atripalda, svoltare in direzione Bari-Benevento, immettersi sulla SS.7 Ofantina/Ofantina Bis in direzione Montella-Laceno-Lioni, uscire a Sant’Angelo dei Lombardi, a 48 km dall’uscita
Dista 51 km da Avellino