Lo Specus Martyrum di Atripalda

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La storia della diffusione del cristianesimo nell’antica Abellinum, dalla seconda metà del III sec. d.C. e della persecuzione di Diocleziano, sono indissolubilmente legati a questo antico luogo di culto.

L’ipogeo della chiesa madre di sant’Ippolisto, si presenta come una cripta, coperta da volte a crociera ed impostata su archi a sesto ribassato, presenta al centro tre tozzi pilastri a base quadrata, che suddividono lo spazio interno in otto campate, anch’esse quadrate. Tutto l’interno è interamente rivestito con una decorazione a stucchi del XVIII secolo e presenta volte a crociera poggianti su archi a sesto ribassato.

La cripta comunica con la superiore chiesa di S. Ippolisto, grazie a due rampe di scale delimitano al loro interno lo spazio delle due cappelle di S. Sabino (santo compatrono della cittadina con i santi Ippolisto e Romolo) e di S. Romolo (sec. XVIII).

Nella cappella di San Sabino è custodito il busto argenteo del santo, custode del teschio del martire. La “cappella del tesoro“, costruita nel XVIII secolo, si apre sul lato nord della cripta ed ha pianta quasi quadrata, con colonnine tortili di periodo romanico ed in capo all’altare una nicchia chiusa in alto, sui lati, da una cupola affrescata dal napoletano Michele Ricciardi (sec. XVIII). Alle spalle dell’altar maggiore si osserva il Martirio di Sant’Ippolisto, del pittore napoletano Niccolò La Volpe (1852).

Nelle nicchie a capo dell’altare sono racchiuse le quattro urne di bronzo, contenenti le ossa dei Martiri, originariamente localizzate nella cosiddetta “area dei Martiri” (l’antica sepoltura dei primi Martiri cristiani della romana Abellinum), cioè nel tratto di suolo antistante la cappella di S. Sabino.

Colonnine tortili romaniche e frammenti di lapidi sono stati inglobati all’interno della decorazione settecentesca. Fino al XVIII secolo si sono susseguiti interventi di restauro (sec. V-VI; XII; XVI; XVII; XVIII), aventi lo scopo di ampliare ed adattare le strutture della cripta al periodo di intervento. In particolare l’intervento del ‘700 ha completamente cancellato l’antica configurazione medioevale della cripta, coprendo anche l’affresco del “Consilium Martyrum”.

Informazioni
Piazza Tempio Maggiore
Chiesa di Santo Ippolisto
Atripalda

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Irpino, avellinese, ideatore di viaggioinirpinia.it. Il progetto connubio ideale tra le esperienze professionali maturate negli anni e la passione, è alimentato dalla profonda conoscenza della propria terra!! E' direttore tecnico di agenzia viaggio ed accompagnatore turistico.

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