Solofra, ai piedi del monte Pergola

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Quattro leoni ed i loro zampilli d’acqua, vi danno il benvenuto in questa cittadina, facendo da vestibolo alla piazza centrale. Dalla bella fontana settecentesca si raggiunge il centro storico del paese, accogliente, in un piccolo fazzoletto, tutti i suoi più bei gioielli: la collegiata di S. Michele Arcangelo, il palazzo ducale degli Orsini ed i ruderi del castello feudale. Nel 1533, la collegiata era una povera fabbrica. Entrandovi ora, l’occhio è rapito dalla ricchezza delle opere d’arte presenti, e lo spirito si eleva in un luogo di tale raccoglimento, una pianta a croce latina con una doppia serie di pilastri, che compongono le tre navate. I gioielli artistici ammirabili oggi, sono il frutto di un arricchimento che cominciò sul finire del 1500 e nella prima metà del ‘600, fatto di monumentali opere d’arte: la facciata barocca del XVII secolo con il bel portale in pietra scolpita sovrastato da una nicchia ospitante la statua di San Michele, patrono della cittadina, l’organo a canne, il pulpito e le tre porte lignee intagliate dell’entrata, il soffitto a cassettoni, manufatto di Tommaso Gaurini, illustre artigiano solofrano che portò con sé a bottega anche i figli Francesco e Tommaso. Sono attribuiti al primo i ricchi lavori d’intaglio del transetto, mentre il padre dipinse le tele del soffitto a cassettoni. Lo splendido soffitto a cassettoni si ispira alla scuola di Giorgio Vasari che tra l’altro fu anche a Napoli, scuola che i Guarini frequentarono. Ci sono le tele di GiovanTommaso Guarini (1573-1637), tutte ispirate al Vecchio Testamento. Nel transetto ci sono 21 tele, anch’esse incassate in cassettoni lignei dorati (opera dei battiloro solofrani e dei falegnami di Sant’Andrea A.), di Francesco Guarini (1611-1651) e tutte ispirate al Nuovo Testamento. Nella navata sinistra si incontrano: il Fonte Battesimale, l’Altare della Trinità, la Madonna del Rosario, la Grande Cappella della “Deposizione di S. Giuseppe” (Francesco Guarini). Le opere pittoriche del soffitto a cassettoni riprendono scene di vita ed elementi salienti legati al culto all’arcangelo a cui è dedicata la Collegiata. L’eccellente manodopera solofrana, si rintraccia anche nell’organo a canne, opera degli organari solofrani d’Orso. L’altare in marmo policromo, dietro cui campeggia la tela dell’Annunciazione di G.B Lama, fa da sfondo alla navata centrale, mentre nelle due laterali, sormontate da colonne, nicchie con tele di pregiata scuola.

Nella piazza della collegiata Contrapposto al potere dell’universitas solofrana, il luogo del potere degli Orsini. Il palazzo ducale degli Orsini, è di forma tardo quattrocentesca. Monumentale il portale, all’interno un cortile a pianta quadrata, loggiato al piano nobile, il cui salone è arricchito di affreschi della seconda metà del XVII secolo, ritraenti scene di vita della nobile famiglia. Fu abitata dagli Orsini tra cui il futuro papa Benedetto XIII.

Interessanti altri luoghi di culto. La chiesa del convento di Santa Teresa, custodisce all’interno un capolavoro di Francesco Solimena, la Crocifissione, del 1697 ed un pavimento in cotto e maioliche del 1750 del maestro napoletano Chiaiese. Il convento dei Cappuccini, è del XVI secolo. Non lontano dal centro storico, la chiesa di San Rocco, al cui interno interessanti tele in parte donate alla sopraintendenza, espressione della vivacità delle botteghe del tempo, quali la Madonna di Portosalvo di Francesco Guarino, e la Pietà di Antonio de Bellis. A mezza costa sulla valle del fiume Solofrana, il borgo di Sant’Andrea Apostolo. Passeggiando per il borgo, si scorge la Parrocchiale seicentesca, con pala d’altare attribuita a Francesco Guarino. Alla frazione di Sant’Agata Irpina, nella parrocchiale, Francesco Guarini dipinse il ciclo di tele dedicato alla patrona. Il Convento di Santa Chiara ha annessa una pinacoteca.

La cittadina conserva dimore storiche. I palazzi gentilizi ancor oggi visibili sono testimonianza della vita del borgo raccontata attraverso la vita delle genti che l’hanno animato: palazzo Murena-Garzilli, conserva interessanti volte affrescate. Le arti solofrane si sono sviluppate nel tempo sfruttando le risorse che il territorio fornisce: gli alberi di castagno, noce, cerro, forniscono il tannino, le rocce il gesso, l’acqua, l’ossigeno, elementi essenziali per la concia delle pelli. Gli immensi serbatoi di acqua favoriti dal bacino montano hanno rappresentato lo scenario naturale favorente lo sviluppo della concia.

L’arte conciaria ha origini antiche, inizialmente pratica con metodi rudimentali in fosse a cielo aperto, nei secoli si è ampliata grazie ai rapporti commerciali con Salerno e con la corte sveva, ancora oggi l’arte conciaria è un’importante voce di reddito di questa area. In passato Solofra era un luogo ricco di fornaci per la produzione di tegole, mattoni ed altri manufatti di argilla e, soprattutto, il paese degli organari, dei fuochisti, degli scalpellini e dei battiloro. Questi ultimi erano addetto alla lavorazione delle lamine d’oro ottenute attraverso la battitura. Le botteghe di queste nobili arti sono pressoché scomparse mentre diversi manufatti apprezzabili in numerose opere d’arte ci sono state consegnate e tramandate nel tempo.

Solofra fa parte del Parco regionale dei Monti Picentini, nel territorio ricade anche il Sito di Importanza Comunitaria (SIC) del Monte Mai e Monte Monna. Il sentiero della Scorza n.117 segnalato dal CAI, da Fontana Scorza conduce sino alla suggestiva vetta del Pizzo di San Michele (1567 m.). Suggestivi i corsi d’acqua e le sorgenti: tra le più importanti le Bocche Soprane, le Bocche Sottane e Lappazzeta, site sulla collina Scorza, ricche di acque copiose. Per gli amanti della natura vi sono numerose aree attrezzate: località Scorza, località Madonna della Neve e Castelluccia, per citare le maggiori.

Il calendario: i riti, le feste, le tradizioni
Gennaio “Carcare di Sant’Antuono” (accensione dei falò)
Febbraio “Festa di Sant’Agata” (nella frazione Sant’Agata Irpina)
Marzo “Solofra Film Festival”(concorso internazionale di cortometraggi)
Venerdì Santo “Via Crucis”
Aprile “Salvalarte” (manifestazione culturale)
Maggio “Maggio dei Libri”
Giugno “Festa del Santo Patrono San Michele”
Luglio “Cortinarte” (festival di artisti di strada)
Luglio “Playgroud Zone” (settimana di sport e spettacolo)
Novembre “Festa di Sant’Andrea” (nella frazione di Sant’Andrea)

Prodotti Tipici
Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT): Castagna di Serino – Soppressata irpina – Ammugliatielli (involtini di interiora di agnello) – Salsiccia di polmone (detta pezzente) – Nzogna

Come arrivare a Solofra

Altitudine: 400 metri s.l.m.
Superficie: 21 kmq
Popolazione: 12358
www.comune.solofra.av.it

Coordinate
Latitudine 40°49’45.51″ N
Longitudine 14°50’42.64″ E

In auto
Raccordo Autostradale Salerno-Avellino (RA2/E841), proseguire in direzione Avellino ed uscire a Solofra
Autostrada Caserta-Salerno (A30), direzione Salerno, proseguire fino allo svincolo per Avellino, immettersi sul raccordo autostradale Salerno-Avellino (RA2/E841), uscire a Solofra
Autostrada Napoli-Canosa (A16), uscire al casello Avellino Est, proseguire sulla SS.7Bis direzione Salerno, immettersi sul raccordo autostradale Avellino-Salerno (RA2/E841), uscire a Solofra, a 16 km dal casello
Autostrada Napoli-Canosa (A16), uscire al casello Avellino Ovest, proseguire sulla SS.7Bis direzione Salerno, immettersi sul raccordo autostradale Avellino-Salerno (RA2/E841), uscire a Solofra, a 19 km dal casello
Dista 15 km da Avellino

Dove dormire a Solofra

Alberghi
Solofra Palace Hotel****
Via Melito, 6
Tel. (+39) 0825531466
www.solofrapalacehotel.com

Agriturismi
Terranova
Località Cerzeta (S. Agata Irpina)
Tel. (+39) 0825534235
www.agriterranova.it

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About Author

Irpino, avellinese, ideatore di viaggioinirpinia.it. Il progetto connubio ideale tra le esperienze professionali maturate negli anni e la passione, è alimentato dalla profonda conoscenza della propria terra!! E' direttore tecnico di agenzia viaggio ed accompagnatore turistico.

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