Mountain biking in Irpinia, il percorso anello delle sorgenti

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L’itinerario parte dal Centro ambientale Urupreta di Summonte, una struttura di accoglienza per gli ecoturisti. Sono a disposizione degli ospiti, locali per deposito bagagli, docce e spogliatoi.

Lasciato il centro si scende per la ripida strada che porta alla piazza del Tiglio. Si prosegue, poi, verso Ospedaletto D’Alpinolo. Superato il centro di Ospedaletto, si imbocca la strada che porta al santuario di Montevergine. Dopo aver percorso alcuni chilometri in un tornante a destra, si abbandona la strada asfaltata ed ci si immette su una strada sterrata, scendendo lungo la stradina che parte alla sinistra e percorrendo, così, una parte dello storico itinerario dei pellegrini che da Mercogliano conduce sino al santuario di Montevergine. Si scende lungo questa stradina, girando appena dopo un po’ a sinistra. Il fondo, all’inizio sterrato, diventa pavimentato con pietra calcarea sbozzata. Bisognerà fare particolare attenzione, in questa parte del percorso, alla presenza di pellegrini o di escursionisti ai lati del tracciato e alla presenza di alcuni gradini nel passaggio sotto la Funicolare Mercogliano-Montevergine da fare solo a piedi, e di tre cunette per far defluire l’acqua. Giunti, nuovamente, sul percorso asfaltato, si percorre la strada in discesa e al termine si gira a destra in direzione Capocastello, l’antico borgo del comune di Mercogliano. Giunti in un tornante a destra si procede dritti, anche in questo caso non prima di aver ammirato il panorama sottostante dalla terrazza a sinistra. Si procede nel Borgo Medioevale di Capocastello attraverso vicoli stretti, che si aprono su spazi da cui è possibile godere della visione del panorama sottostante. Giunti ad un bivio, il percorso procede svoltando a destra lungo una strada in salita, all’inizio lastricata in cemento e poi in asfalto. Qui, però, è consigliabile una piccola deviazione. Imboccando la stradina di sinistra, si raggiunge in pochi metri la sorgente Acqua del Pero, una bellissima opera del ‘700. Riprendendo il percorso e pedalando lungo la salita, si raggiungono i resti di un castello medioevale. Alla confluenza con la strada che proviene da Mercogliano si gira a sinistra in leggera salita e si prosegue dritti, evitando successivamente di prendere strade secondarie. Da questo punto in poi, con leggeri saliscendi, la strada, seguendo la naturale conformazione della montagna, attraverserà l’ambiente montano tra zone che hanno mantenuto inalterata la natura aspra e selvaggia. Abbandonata la zona di Mercogliano, il panorama inizia a volgere verso Monteforte Irpino. Giunti al bivio, dove una statua della Madonna segna l’inizio della Valle Fonda, si prende la strada a sinistra, all’inizio leggermente in discesa. Dopo qualche chilometro, l’asfalto lascia posto allo sterrato in coincidenza della fine di zone adibite a colture, si procede tra cedui di castagno in leggera salita. Evitando di prendere stradine laterali, si percorre una ripida discesa (in cemento e misto) che vi immetterà su una strada asfaltata. Si percorre la strada verso destra in salita (a sinistra si raggiunge la S.S. 7bis). Imboccando la salita a destra, si incontrano le prime difficoltà, non dovute alla pendenza, ma soprattutto al fondo ghiaioso e poco compatto. Dopo un piccolo tratto in discesa le difficoltà aumentano leggermente per la presenza di solchi scavati dall’acqua (producono gli stessi effetti delle rotaie del tram). Giunti in un tratto in piano si prosegue attraverso una fitta pineta, all’uscita di questa si gira a sinistra tra due blocchi di cemento. Si passa dapprima vicino ad un abbeveratoio e poi, dopo un breve tratto ripido, si incontra la località di acqua Fidia (955 m.) con la sua antica sorgente di acqua oligominerale, conosciuta sin dagli antichi Romani. L’itinerario continua alle spalle della sorgente, superando un piccolo tratto ripido tra sassi e radici affioranti, ci si tiene a destra pedalando lungo una sterrata che dolcemente, seguendo le sinuosità della montagna, condurrà alla località Campo di Spina (1019 m.). Qui si trova il rifugio forestale S.Filomena del comune di Mugnano del Cardinale. Si prosegue sulla sterrata che passa davanti al rifugio, la si percorre per qualche chilometro con continui saliscendi attraverso bellissime faggete. Dopo un tratto in discesa si raggiunge una piazzola con più vie. Si prende quella a sinistra che conduce a Valle Fredda (1015 m.) e al suo omonimo rifugio. Da questo pianoro, dove si può godere la vista della cima Toppola Grande (1368 mt. s.l.m.), si inforca la stradina in discesa che si apre, per alcuni tratti, tra evidenti pareti di tufo a testimonianza dell’antica “caldera vulcanica” che si estendeva dall’Appennino fino ai campi Flegrei e alla Penisola Sorrentina. Si giunge, così, alla sorgente Acqua della Tufarola (990 m.) ed al sottostante abbeveratoio. Lasciata la sorgente, si prosegue la sterrata in leggera salita e, sempre evitando immissioni alla sinistra, ci si immette attraverso un piccolo castagneto su un’altra strada sterrata. Si gira a sinistra in salita (a destra si ritorna alla piazzola con più vie precedentemente attraversata), si raggiunge un valico (1100 m.) attraverso cui si giunge su una sterrata in località Faiabella (1031 m.), (attenzione alla possibile presenza di una sbarra chiusa lungo la discesa). Si gira a destra (a sinistra si raggiunge dopo alcuni chilometri l’abitato di Siringano) dopo aver superato una sbarra si percorre una discesa e si attraversa un breve tratto in piano. Dopo aver attraversato un ruscello si raggiunge il piano di Campo S. Giovanni (1017 m.). Sono presenti due baite adibite a rifugio. Dopo essersi riposati e rinfrescati alla fonte, si rimonta in bici, prendendo la sterrata tra i due rifugi che in poco tempo raggiunge un altro bellissimo pianoro, Campo di Summonte (1026 m.), una spettacolare depressione carsica. Tenendosi sulla sterrata alla destra del pianoro si giunge alla fine dello stesso da dove inizia la salita più dura di tutto il percorso. Il fondo sdrucciolevole, la pendenza e la lunghezza caratterizzano questa salita che conduce al rifugio Forcetelle (1224 m.) situato sulla strada che a sinistra arriva sino a Pannarano e Pietrastornina e a destra al santuario di Montevergine attraverso i pianori di campo Maggiore. Dopo una meritata sosta, si prosegue per la sterrata in discesa adiacente al rifugio. Dopo il patimento della salita, il tormento della discesa che condurrà di nuovo a Summonte. Superata l’area attrezzata adibita a picnic, si raccomanda di prestare la massima attenzione a questa lunga e non poco adrenalinica discesa, moderando la velocità in base alle proprie capacità. Comode aree di sosta presenti lungo il percorso potranno essere utili per una sosta panoramica. L’arrivo a Summonte è il traguardo di un percorso impegnativo, ma molto emozionante.
(Fonte: “Il Parco in mountain bike: il percorso anello delle sorgenti” – Parco regionale del Partenio)

Scheda itinerario “Anello delle sorgenti”
Lunghezza: km 30.75 – Dislivello: m 900 – Quota massima: m 1224
Tempo di percorrenza: ore 3.30 – Periodo consigliato: Marzo-Novembre
Cartografia IGM foglio n° 449 sez. IV Avellino

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Irpino, avellinese, ideatore di viaggioinirpinia.it. Il progetto connubio ideale tra le esperienze professionali maturate negli anni e la passione, è alimentato dalla profonda conoscenza della propria terra!! E' direttore tecnico di agenzia viaggio ed accompagnatore turistico.

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