Bel paese mi parea questo, che mi ridea dalla sua altura (F. De Sanctis). Il viaggiatore moderno non potrà che concordare con il letterato che scelse di compiere qui il suo viaggio elettorale nel 1875, mentre il viaggio si fa scoperta di un angolo d’Irpinia suggestivo. Scenario del famoso miracolo del pozzo di San Gerardo Majella, che vi soggiornò per alcun tempo, Lacedonia ha saputo coniugare nei secoli il potere temporale e quello spirituale.
Sede vescovile, la cattedrale del XVIII secolo, conserva una facciata con bel portale in pietra e l’artistica torre campanaria, mentre il palazzo vescovile del XVI secolo, ora anche Museo diocesano custode geloso del trittico di Aquili (Madonna con il Bambino) e del famoso pozzo di San Gerardo. Reperti lapidei medievali, testimonianze dell’età del bronzo, iscrizioni in lingua latina ed osca, il dipinto valgono la visita. Cinquecentine, seicentine, pergamene dell’alto medioevo si trovano nei locali dell’annessa biblioteca. Luoghi di culto d’interesse sono disseminati tanto nel bel borgo: l’ottocentesca chiesa di Santa Maria della Cancellata, la chiesa di San Nicola con lo stemma dei Templari, la chiesa di Santa Maria Della Consolazione, che al di fuori del centro abitato laddove la natura rigogliosa della valle del fiume Osento, in località bosco Curci sembra far da custode silvestre alla bella cappella della Madonna delle Grazie, impreziosita dalla manodopera di artisti locali.
Il legame con le cose degli uomini è testimoniato dalla congiura dei baroni, la ribellione a Ferdinando I d’Aragona dei nobili meridionali, nel 1486, che si svolse nella cattedrale di Lacedonia. La cittadella conserva l’originario impianto medievale, e nella piazza principale, il castello Pappacoda originario del XVI secolo. Di notevole interesse storico, in località Rupi, le centinaia di grotte e cavità tufacee naturali situate lungo il costone Rupi, nella parte medievale del borgo, utilizzate in passato come case. L’architettura urbana di Lacedonia è formata da un’enorme massa tufacea, prodotta dai depositi sedimentari derivati dalle eruzioni del vicino Vulture.
Nei dintorni le costruzioni tipiche rurali come il casone di Montevaccaro, del XIX secolo, masseria fortificata realizzata in pietra locale e per gli amanti della natura il lago di San Pietro, Sito d’Importanza Comunitaria (SIC) con la sua bella vegetazione ricca di leccio, cannuccia, Silicomia, Sparto; il bosco Curci.
Il calendario: i riti, le feste, le tradizioni
Carnevale “Il carnevale di Lacedonia” (tradizionale sfilata di carri allegorici)
18 marzo “Fuoco di San Giuseppe” (con l’accensione di falò)
Agosto “Sagra del caciocavallo”
Agosto “Sagra del baccalà”
Agosto “InfluAzioni” (festival delle arti)
8 settembre “Festa della Madonna delle Grazie”
20 settembre “Fiera di Lacedonia”
25-26 maggio “Festa di San Filippo Neri”
16 ottobre “Festa di San Gerardo Majella”
6 dicembre “Festa di San Nicola” (patrono di Lacedonia)
Prodotti Tipici
Prodotti Tradizionali Agroalimentari (PAT): Caciocavallo podolico – Caciocavallo irpino di grotta – Ricotta – Scamorza -Treccia – Oliva masciatica
- Come arrivare a Lacedonia
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Altitudine: 732 metri s.l.m.
Superficie: 81,57 kmq
Popolazione: 2426
www.comune.lacedonia.av.itCoordinate
Latitudine 41° 3’0.35″ N
Longitudine 15°25’22.40″ EIn auto
Autostrada Napoli-Canosa (A16), uscire al casello di Lacedonia
Dista 78 km da Avellino (via autostrada)
- Dove dormire a Lacedonia
- Alberghi
Valtuscano***
C.da Gautelle
Tel. (+39) 082785170
www.valtuscano.itAgriturismi
I Due Ponti
C.da Roveto
Tel. (+39) 34598775555La Stella
C.da San Marco
Tel. (+39) 082784015Case religiose di ospitalità
Casa di S. Anna
Istituto Cerchione – Figlie di S. Anna
Via G. Battista Vico, 89
Tel. (+39) 082785017