Antica rappresentazione popolare, la Zeza di Mercogliano, pezzo di teatro popolare campano, custode della Canzone di Zeza e del ballo Intreccio, è oggi patrimonio culturale della comunità mercoglianese.
Scenetta carnevalesca, di origine campana, cantata al suono del trombone e della gran cassa, la Zeza, compare a Napoli nel seicento, diffondendosi velocemente in tutto il Regno fino a Mercogliano dove nasce agli inizi dell’800. Originariamente veniva rappresentata nei cortili dei palazzi, nelle osterie, nelle piazze, fin quando fu ufficialmente proibita nella seconda metà dell’Ottocento, assumendo così i caratteri di uno spettacolo teatrale messa in scena esclusivamente nel periodo di Carnevale.
La Zeza rappresenta la storia delle nozze di Don Nicola, studente calabrese, e di Tolla (oVincenzella), contrastate dal padre della donna, Pulcinella, che teme di essere disonoratoed è inconsapevolmente geloso e sostenute da sua moglie Zeza, che è di ben altro avviso evuole far divertire la figlia “co mmilorde, signure o co l’abbate”; Pulcinella sorprende gli innamorati e reagisce violentemente, ma è punito e piegato da Don Nicola e alla fine sirassegna: “Gnorsì, songo contiento; I Maie cchiù na parola I Non diciarraggio a lo sì DonNicola. I Non parìo pe cient’anne, I Songo cecato e muto, I Starraggio ‘n casa comm’a nopaputo”.
Alla Zeza partecipano solo uomini che rappresentano anche le parti femminili erano perché in passato le donne non potevano essere esposte alla pubblica rappresentazione. Nel 1971 la Zeza di Mercogliano fu conosciuta a livello internazionale grazie a Pier Paolo Pasolini che, dopo aver assistito ad una rappresentazione della nostra Zeza, la volle inserire come colonna sonora del suo film “Decameron”. Nel 2004 nasce l’Associazione “La Zeza” di Mercogliano con lo scopo di custodire etramandare la tradizione mercoglianese della Canzone di Zeza e del Ballo Intreccio. Nel 2011 la Zeza di Mercogliano si esibisce al prestigioso Carnevale di Viareggio.
La Zeza di Mercogliano, uno dei Carnevali d’Irpinia