Il Palazzo Abbaziale di Loreto

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Otto di questi alberi, furono i primi ad essere ivi impiantati, su indicazione del Vaccaro cui i monaci benedettini commissionarono nel 1773 la ricostruzione del palazzo abbaziale, il nuovo Loreto, in corrispondenza del podere monastico Orrita.

Deriverebbe infatti dal decadimento volgare del nome di tale località, la denominazione del palazzo (Orrito, O’Rito, Lo Rito, Loreto); i monaci possedevano infatti due poderi Besta e Orrita donati loro da proprietari del luogo, affidatari e gestori, di mulini ed orti, nonché di un’infermeria. Il luogo, infatti, era più accessibile rispetto alla sede montana, funzionale al servizio che i monaci erogavano alle popolazioni del luogo, ai viandanti, ai pellegrini. L’eco della storia plurisecolare di questo complesso arriva al visitatore moderno consegnato al tufo, alla pietra ed al legname, materie prime, grezze, trasformate dall’ingegno umano in opera monumentale.

Noi di viaggio in Irpinia, abbiamo cominciato la nostra visita al Palazzo Abbaziale di Loreto, dall’ingresso, dopo aver attraverso il bel viale alberato, nel segno della pittura, quella di Antonio Vecchione, cui si deve lo stemma della congregazione. Il linguaggio del pennello coabita con l’arte del ferro battuto del cancello d’entrata, da cui si accede passando per la portineria e il parlatorio, alla farmacia.

Arredata con alcuni pezzi provenienti dalla speziera del Vecchio Loreto, conserva il fascino dell’antico luogo di cura e saperi, attiva fino al 1901, con i suoi alvaroni e fusilli, la tela del soffitto di Giacomo Baratta, ma, soprattutto, la raccolta di 209 vasi di farmacia recuperati dopo il furto del 1974. Abbiamo così guadagnato l’accesso al bel giardino interno, una superficie di 3000 mq, intorno ad un vialone a croce latina, con lo sguardo verso settentrione ove la torretta dell’orologio di scuola napoletana (Barletta), con ceramiche di colori diversi, e due lucernali ottagonali, riproducono la sagoma del monte Partenio.

L’eco delle musiche e dei concerti che d’estate il palazzo ospita con la rassegna internazionale “Musica in Irpinia”, giunge inalterato a noi attraverso le emozioni del ricordo e le suggestioni imponenti del giardino. L’ascesa al piano nobile superiore è nel segno della bellezza architettonica e d’interni, sotto lo sguardo che sa di memento, degli abati ritratti nei tondi e nelle tele del corridoio: la sala capitolare con i suoi arazzi cinquecenteschi di scuola fiamminga, i divani in legno, le consolle, la copia del quadro della Madonna, i bozzetti dei dipinti di Volpe per la cappella della Madonna di Montevergine. Un’altra sala settecentesca, sede dell’archivio, il refettorio e la cucina, completano la visita prima di dirigerci all’ala nord-ovest dell’edificio, sede della biblioteca, sviluppantesi su tre livelli.

I codici e le pergamene, gli incunaboli (libri stampati tra il 1455 ed il 1500, per la nascente arte tipografica), le cinque centine (quelle del secolo successivo), hanno affascinato i nostri occhi e catturato le nostre menti in cui si è ormai inserito il vivido ricordo di questa visita fatta nel segno della laboriosità benedettina (il palazzo ospita altresì l’attività seminatoria e mielatoria dell’orto e la fabbrica dei liquori benedettini) e dello studio e della cultura degli stessi. Sono allestite due mostre permanenti. La prima denominata “Dal papiro al libro a stampa” è un itinerario storico-iconografico sul materiale scrittorio e l’evoluzione della scrittura con riferimento alle produzione dei padri verginiani di Montevergine. L’altra è dedicata ai documenti originali donati alla biblioteca da monsignor Luigi Barbarito e alle sue nunziature apostoliche.

Il testo dedicato al palazzo abbaziale, di padre P.Tropeano, benedettino a lungo direttore della biblioteca statale di Montevergine, donatoci nel corso di una visita, ha per noi il valore di uno scrigno di ricordi, emozioni, sensazioni, che la sua voce, consegnata alla moderna stesura del libro stampato, riesce a perpetrare nel tempo, facendoci ri-assaporare l’antica arte amanuense.

Informazioni
Apertura ed orari
La Biblioteca e l’Archivio sono aperti:
Lunedì, mercoledì, venerdì e sabato: ore 08.15-13.30
Martedì e giovedì: ore 08.15-17.15
Chiuso la domenica e di festivi

Servizi ed attività 
Visite guidate gratuite a cura del personale della biblioteca, su prenotazione, per un massimo di 30 persone per gruppo nei giorni lunedì, mercoledì, venerdì – ore 09:30 – 11:00
La visita comprende i locali della biblioteca, l’Auditorium, le due mostre permanenti, è possibile visitare anche l’ingresso e la Farmacia del Palazzo abbaziale.

Per i servizi bibliotecari ed informazioni sulle viste guidate consultare il sito web:
www.montevergine.librari.beniculturali.it

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About Author

Irpino, avellinese, ideatore di viaggioinirpinia.it. Il progetto connubio ideale tra le esperienze professionali maturate negli anni e la passione, è alimentato dalla profonda conoscenza della propria terra!! E' direttore tecnico di agenzia viaggio ed accompagnatore turistico.

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