Atripalda, l’Antica Abellinum

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La visita ad Atripalda, il cui nome è legato al principe Truppoaldo, del cui castello rimangono tracce visibili in localita’ collinare sulla strada che conduce a Serino, non può che cominciare dai luoghi d’origine dell’antica Abellinum, uno dei siti archeologici più importanti della provincia di Avellino. Un respiro di storia a pieni polmoni, verrebbe da dire, osservando l’area e cominciando a coglierne i segnali di un lungo passato. La cinta muraria che accoglie il visitatore presenta infatti la firma stilistica di due popoli, con le loro tecniche costruttive e le loro caratteristiche: sannitica la inferiore, romana (II a.C.) la seconda: grosse pietre per la prima, opus reticularis la seconda con tufelli piramidali e malta.

L’acqua generosa e rigogliosa della cittadina del Sabato, ne ha alimentato nel tempo la vita soddisfacendone i bisogni. Il decumano maggiore che conduce all’area, incrocia sulla destra del visitatore l’area degli edifici pubblici e a sinistra quella privata con l’affascinante e ben conservata domus. Le terme, l’area votiva, ci lasciano immaginare un vivace traffico di schiavi e liberi, mentre la più recente torre dell’orefice, la successione di epoche e destinazioni d’uso.

Dai luoghi pubblici e votivi dell’area archeologica a quelli d’origine del culto cristiano nell’intera provincia: lo specus martyrum, ovvero il cimitero paleocristiano di Abellinum, formatosi intorno alle tombe dei primi martiri cristiani di cui si conservano le spoglie. Sono quelle di Sant’Ippolisto, il martire compatrono, e di altri 19 martiri abellinati della persecuzione diocleziana. Lo specus rappresentò il luogo di ritrovo dei primi cristiani irpini, e con l’avvento dell’editto di Costantino, fu aperto la pubblico culto. La struttura absidale di questa basilica paleocristiana, è probabilmente risalente al VI sec d.C., conserva le tracce dei successivi rimaneggiamenti, come quelli voluti dal santo vescovo e patrono Sabino e nei secoli successivi, anche da uomini di pubblico potere (come ad esempio il principe Caracciolo) con affreschi alle volte e la successiva costruzione sullo specus, della chiesa intitolata a Sant’Ippolisto, come testimoniato dalla statua accolta in una nicchia della facciata insieme a quella di San Sabino. Vi si accede grazie ad un’ampia scalinata in pietra, ha una facciata romanica, e l’interno, a croce latina, custodisce una tela raffigurante Sant’Ippolisto, di manifattura napoletana (opera di N. La Volpe) ed il busto argenteo di San Sabino accolto nell’omonima cappella.

Risale al 1589, l’iniziale costruzione del convento, oggi denominato San Pasquale, su fondamenta romane, assegnato dapprima ai Frati minori scalzi, ora sede ai frati Minori Francescani. Conserva un bel chiostro e nei dintorni le cinque cappelle cosiddette della Via Crucis, donazioni di confraternite locali.
La chiesa del Carmine del 1735, custodisce un quadro ligneo raffigurante l’incoronazione del Carmelo. Il conservatorio di santa Maria della Purità e l’annessa chiesa del 700 sono testimonianza anche attuale, del ruolo che in questa comunità hanno da sempre svolto le opere e le istituzioni religiose. L’antico palazzo della nobile donna atripaldese Delia Laurenzano, fu donato alle religiose per accogliere giovani bisognose, il centro storico conserva anche i resti della basilica paleocristiana di Capo la Torre, ed il complesso conventuale domenicano di Santa Maria delle Grazie, oggi sede municipale .

Fede, arte, storia intessono il tessuto di questa cittadina che conserva interessanti luoghi di culto ed edifici storici. Il palazzo tardo rinascimentale dei Caracciolo, e quello dei Romano testimoniano il passaggio e l’insediamento di nobili famiglie. La dogana dei grani o cereali, testimonia lo spostamento della vita della cittadina sulla riva sinistra del fiume Sabato, quando questo aveva un ruolo cruciale nello smercio del grano proveniente dalla Puglia. Oggi è il simbolo della città, memento della tradizionale vocazionale commerciale dei suoi abitanti, conserva all’interno un antiquarium con materiali dell’antica Abellinum e un centro di documentazione. È un complesso archivistico, invece, quello della confraternita della SS. Annunziata, conserva al suo interno un dipinto dell’annunciazione di scuola fiamminga.

La presenza del fiume Sabato ha segnato e condizionato la vita della cittadina consentendo lo sviluppo di numerose arti legate al potenziamento e sfruttamento del sistema idraulico: la presenza e lo sviluppo di mulini capaci di sfarinare il grano che qui arrivava dalla Puglia, l’arte della lana, potenziata dalla follatura, ed insieme ad esse lo sviluppo di cartiere, ferriere, ramiere, filande. La natura rigogliosa della valle del Sabato nella cui conca è accolta la cittadina, rappresenta il punto ideale di partenza di escursioni nel verde, godendo di una flora ricca e di passeggiate nei vigneti, qui è terra di Fiano.

Il calendario: i riti, le feste, le tradizioni
9 febbraio “Falò in onore del Santo Patrono San Sabino”
Pasqua “Elì, Elì, Lammè Sabachtanì” (settimana santa rievocazione animata in costume d’epoca per le vie della cittadina della Passione di Cristo)
Estate “Estate in città”
Luglio “I luoghi della musica” (festival internazionale di musica da camera in Irpinia)
Agosto “Segnali” (festival musicale giovanile)
Settembre “Giullarte” (rassegna di artisti di strada, artigiani, botteghe e gusto)
16 settembre “Festività del Santo Patrono San Sabino”
Settembre-ottobre “Gli anniversari della musica”

Prodotti Tipici
Fiano di Avellino (DOP/DOCG)

Come arrivare ad Atripalda

Altitudine: 294 metri s.l.m.
Superficie: 8,59 kmq
Popolazione: 11098
www.comune.atripalda.av.it

Coordinate
Latitudine 40°55’15.64″ N
Longitudine 14°50’2.12″ E

In auto
Autostrada Napoli-Canosa (A16), uscire al casello di Avellino Est, immettersi sulla SS.7Bis e seguire le indicazioni per Atripalda, a 6 km dal casello
Raccordo Autostradale Salerno-Avellino (RA2/E841), uscita di Atripalda
Dista 3 km da Avellino

Dove dormire ad Atripalda

Alberghi
Civita***
Via Manfredi, 124
Tel. (+39) 0825610471
www.hotelcivita.it

Malaga***
Via Appia, 95
Tel. (+39) 0825611501

Frank Hotel**
Piazza Giovanni XXIII, 3
Tel. (+39) 0825623043
www.frankhotel.it

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About Author

Irpino, avellinese, ideatore di viaggioinirpinia.it. Il progetto connubio ideale tra le esperienze professionali maturate negli anni e la passione, è alimentato dalla profonda conoscenza della propria terra!! E' direttore tecnico di agenzia viaggio ed accompagnatore turistico.

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